Il kung fu vietnamita è l'opera di un intero Popolo che, nel corso della propria storia, ha sempre dovuto lottare per la sopravvivenza. E’ un movimento educativo per la realizzazione di un essere umano equilibrato ed in armonia con se stesso e verso il prossimo.
Antico di millenni, la sua storia risale a quasi 5000 anni fa e la leggenda riconosce l’imperatore Hung Vuong I come il fondatore delle arti marziali vietnamite.
Le arti marziali vietnamite sono composte di tre discipline:
-Il Dôv Quyên o box Vietnamita
-Il Vât o lotta Vietnamita
-Il Vô, metodo di combattimento a mani nude e con armi
Il termine Vô indica il combattimento e la guerra. Anticamente, lo studio del Vô era utilizzato come formazione per praticanti destinati a ricoprire alte cariche militari.
Il Viêt-Nam possiede tecniche marziali specifiche, elaborate nella sua storia. Colonizzato per molti anni, il paese dovette elaborare uno stile per mezzo del quale, si doveva combattere “il lungo con il corto”, “il molto col poco” e dove “il soffice vince il duro” (generale Trân Hung Dao - XIII sec.).
Diciotto discipline costituiscono il completo assortimento delle conoscenze marziali: combattimento senza armi, tecniche d’immobilizzazione, diverse armi (lancia, spada, sciabola, tiro con l’arco, roncone, armi da getto…), armi utilizzabili dalla cavalleria, ma anche strategie militari a l’apprendimento di tecniche per condurre l’esercito.
Tutto questo vasto bagaglio di conoscenze avrebbe costituito l’insieme di tecniche militari dell’esercito.
I generali che impartivano il Vô, se ne conoscevano la strategia, la tattica e le tecniche per comandare i soldati, erano inoltre dei guerrieri completi, che combattevano in battaglia ed erano in grado di difendersi di fronte a un numero cospicuo di avversari. L’apprendimento di questo sapere, nella sua completezza, comprendeva sia teoria che pratica ed implicava anni e anni di lavoro.
Tali caratteristiche identificano la radice e la valenza dell'arte marziale vietnamita: SUPERARE SE STESSI.